L’estetica degli annulli e delle affrancature negli antichi Stati Italiani.
Giacomo Leopardi un grande spirito libero di corrente innovatrice, così si esprimeva nel lontano 1820: L’Italia non è una nazione.
Infatti l’Italia così frammentata in Ducati e Regni fu teatro di sofferenze e insurrezioni per tentarne l’unificazione. Dopo i moti rivoluzionari del 1821, la sconfitta mazziniana, il fallimento della Repubblica Romana del 1849 per impulso del Regno Sardo, dopo la terza guerra per l’indipendenza del 1859-60, caddero Regni e Ducati e parte dei territori Pontifici.
A partire dalla riforma postale inglese, dal 1840 le amministrazioni postali del mondo via via adottarono il pagamento anticipato per l’inoltro della posta e questo avvenne grazie al francobollo, dando avvio ad un sistema più moderno ed efficiente.
I francobolli considerati primi in Italia videro la luce il 1° giugno 1850 nel Regno Lombardo Veneto, ma furono stampati a Vienna! Seguirono nel 1851 quelli del Regno di Sardegna, della Toscana, in seguito nel 1852, quelli dello Stato Pontificio, del ducato di Modena e Parma ed infine nel 1858-1859 i francobolli del Regno delle due Sicilie e delle Romagne.
Ebbero tutti vita breve. Mentre i destini della patria lentamente si compivano, il francobollo del Regno Sardo, unico e solo ebbe corso in tutta la penisola in attesa di un ripristino di nuove regole postali nel suo cammino verso l’Unità. (…)