Regno d’Italia

Con la proclamazione del Regno d’Italia del 17 marzo 1861 si può dire concluso l’iter degli sconvolgimenti politici della penisola, sebbene l’unificazione non poteva considerarsi conclusa (mancava il patrimonio di San Pietro e buona parte del Nord Est d’Italia).

La storia postale del Regno d’Italia non è, ai suoi inizi, che la continuazione di quella degli Stati Sardi, i cui francobolli vennero di volta in volta introdotti in tutta la penisola a seguito delle vicende militari geopolitiche conseguenti le campagne militari del 1859. (…)

Il primo dicembre 1863 fu emessa e considerata la prima serie ufficiale del Regno d’Italia composta da nove valori. (…)

Stampati in Inghilterra dalla casa De La Rue, e successivamente a Torino con le stesse tavole, si tratta di francobolli di grande bellezza, sia per le incisioni che per i colori.
I francobolli De La Rue ebbero lunga vita, furono usati quasi fino alla fine del secolo e in tutti i territori dove l’Italia era presente con le sue amministrazioni postali.


Raccomandata del 30 novembre 1869 spedita da Torino affrancata con 10 centesimi arancio, 40 centesimi rosa carminio e 20 centesimi azzurro tiratura di Londra, inusuale combinazione di tre colori differenti. Per il minimo spazio i francobolli sono tutti “sdraiati”!


12 settembre 1866 – Insolita bustina da Torino a New York, affrancata con 40 centesimi e 2 lire tiratura di Londra, affrancatura interessante per gli Stati Uniti. L’insieme denota la mano di una persona raffinata, infatti la piccola missiva costituisce un interessante testo di contenuto politico a firma della Marchesa Fuente Hermosa, nata a Dequet.


Lettera di denuncia del 27 gennaio 1866 spedita da Orciano a Sua eccellenza Monsignor Vescovo di Fano. Obb.ma Decima serva veneranda Montanari accusa:
“Io sono la serva del curato Novi, che più volte ho dormito con lui, e confessandomi in confessione mi disse, che se stanotte andavo a riposare con lui, mi pagava un vestito; come il tutto fece, ed io fecci. Mi sono andata a confessare al Roggio e il confessore non mi vuole assolvere se non faccio la presente denuncia. Mi disse ancora, che se restavo gravida, mi farebbe prendere una medicina per bortire come più volte ha fatto a M. Maggiore. Mi perdoni, a Fano con riserva più grande di siggillo. Mi prostro al bacio S.Anello. Obbma Decima serva Veneranda Montanari.”

“ Dedico questa mia ricerca a chi ha la cura e la passione di riconoscere il senso estetico con l’intelligenza del cuore, a tutti coloro a cui brillano gli occhi nel percepire l’arte del bello, del raro mai disgiunto da bellissimi pensieri ”

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