Regno di Napoli

Napoli apparteneva ai domini al di qua del faro e Palermo al di la del faro, così erano divisi i territori del Regno delle Due Sicilie. (…)
Sia il Regno di Napoli che la Sicilia furono gli ultimi antichi Stati italiani ad introdurre i francobolli proprio all’inizio di quegli eventi che porteranno all’unificazione di tutto il territorio italiano.
Per impedire l’idea rivoluzionaria del tricolore, che si poteva eventualmente evocare dall’accostamento di francobolli di colori diversi, si decise di optare per una stampa monocromatica di tutti i francobolli, in cui variava invece la cornice dello stemma borbonico con i gigli, il cavallo sfrenato di Napoli e la Trinacria siciliana: sette tagli di valore tutti stampati in rosa di diversa o più o meno tonalità marcata ed apparsi in ritardo il 1° gennaio 1858. (…)
Per annullare i francobolli, allo scopo di differenziare le marche di partenza ed impedire utilizzi fraudolenti, si preparò un timbro con l’indicazione “Annullato” di diverse foggie per i 167 uffici postali in tutto il territorio.
Il 6 settembre 1860 segna la fine del Regno di Napoli e il 7 settembre 1860 Garibaldi entra in Napoli ove assume i poteri in nome del re.


1860 – Valentina proveniente da Napoli e inviata a Chiaromonte, affrancata con 2 grana rosa 1° tavola. La carta utilizzata è ornata con arabeschi a pressione.
Qualche segno del tempo non incide sulla rara bustina.


In periodo di governo provvisorio, lettera del 21 dicembre 1860 da Teramo, affrancata per 10 grana quale tariffa per lettera di un’oncia e ¼ assolta con una coppia e una striscia di tre del 2 grana rosa carminio 1° tavola. La rara affrancatura è annullata con svolazzo in corsivo inglese e diretta a Napoli. Di grandi dimensioni sicuramente per un contenuto consistente ma di rara bellezza.

“ Dedico questa mia ricerca a chi ha la cura e la passione di riconoscere il senso estetico con l’intelligenza del cuore, a tutti coloro a cui brillano gli occhi nel percepire l’arte del bello, del raro mai disgiunto da bellissimi pensieri ”

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