In periodo filatelico il Regno era costituito dai territori assegnati definitivamente dopo il Congresso di Vienna del 1815.
Il sistema postale era molto radicato nel territorio, molto più presente rispetto a tutti gli altri stati preunitari (vi erano 1030 uffici postali nel solo Regno di Sardegna mentre nel vicino Lombardo Veneto erano meno di 270) grazie alla politica di capillarità e di controllo seguita dai Savoia.
L’incarico di stampare i nuovi francobolli (1 Gennaio 1851) fu dato allo stampatore Francesco Matraire, che si avvalse del sistema litografico riprendendo l’effigie del re Vittorio Emanuele II rivolto a destra: infatti l’immagine del sovrano sui francobolli sardi stampati è nei medesimi colori di quelli inglesi: (il nero per il 5 centesimi, il blu indaco per il 20 centesimi e il rosso per il 40 centesimi). Colori che poi cambieranno con le successive emissioni.
Luglio 1859 – Valentina con cornice a secco, da Domodossola per Roma affrancata 20 centesimi azzurro scuro e 40 centesimi vermiglio chiaro (stampa difettosa) della 4° emissione e spedita con Poste Amb. tra Torino e Genova (n.2) correlate da tassa pontificia di 12 bajocchi a penna.
Piccolo biglietto preconfezionato del settembre 1861 affrancato con 20 centesimi cobalto scuro e 40 centesimi rosso carminio della 4a emissione già Regno Vitt. Emanuele II spedito da Torino per Cagliari Assicurata per la via di mare. Al retro lettera numerosi piccoli sigilli in ceralacca.